Comunicato del Segretario Generale Francesco Garofalo: Emergenza “caldo”

.

Emergenza caldo: Il Segretario Generale Francesco Garofalo evidenzia la criticità per i lavoratori e le lavoratrici del settore Igiene Ambientale

Il Segretario Generale Francesco Garofalo

Download comunicato

Le associazioni datoriali e sindacali – tra cui la CISAL, rappresentata dal segretario confederale Massimo Blasi – si sono incontrate ieri col Ministro del Lavoro, Marina Calderone, e il Sottosegretario Claudio Durigon, per confrontarsi sulle misure vigenti di tutela dai pichi di calore e valutare nuove iniziative.
Come segnalato dall’NPS, è possibile chiedere la Cassa integrazione in deroga, su richiesta del datore di lavoro ogni qualvolta la temperatura superi i 35 gradi in luoghi non protetti dal sole. Come è il caso del settore Igiene Ambientale.
In proposito, il Segretario Generale Francesco Garofalo ha dichiarato che: “per la tutela della salute e della sicurezza di lavoratrici e lavoratori addetti, chiederemo la revisione degli orari di raccolta dei rifiuti, ma, laddove necessario, bisognerà anche modificare i contratti di servizio tra i Comuni e le aziende del settore. Non solo, è doveroso intensificare i controlli e studiare nuove norme che abbiano carattere di stabilità. Ma il problema maggiore è l’urgenza degli interventi, perchè i lavoratori e le lavoratrici dell’Igiene Ambientale già da tanti giorni sono esposti a temperature ben oltre la media e rischiano di subire danni fisici che possono ripercuotersi sulla loro salute anche in futuro. “

 

 




Lettera/intervento del Segretario Generale FRANCESCO GAROFALO – Al FESTIVAL Internazionale della Salute e Sicurezza sul Lavoro – RUBES TRIVA 21-22-23 giugno 2023

.

Download Intervento Segretario Generale Francesco Garofalo

Egregi Signori,
è con profondo rammarico che debbo comunicarVi che, per sopravvenuti motivi di salute, non potrò partecipare alla Tavola Rotonda prevista per domani alle ore 15.00, considerata anche la grande rilevanza del tema in esame, “Frammentazione del ciclo produttivo e buona organizzazione”, che da tanti anni è al centro degli interessi della nostra Organizzazione Sindacale, per i motivi che andrò di seguito ad illustrare. Purtroppo, essendosi verificata questa fastidiosa circostanza proprio nell’imminenza di tale appuntamento, non mi è stato possibile designare un sostituto, dato che i dirigenti nazionali FlADEL che ho interpellato non hanno potuto disdire gli impegni precedentemente assunti.
Pertanto, ritengo doveroso da parte mia rilasciare, ai fini che la Vs spettabile Organizzazione riterrà più opportuni, alcune sintetiche riflessioni, che sono il frutto dell’esperienza maturata sul campo da FLADEL in decenni di attività a sostegno e tutela dei lavoratori dell’Igiene Ambientale.
La questione della frammentazione del ciclo produttivo, senza ombra di dubbio, è fra le più scottanti, perché genera tutta una serie di ricadute negative sulle aziende e i lavoratori, che superano ampiamente i benefici teorici in termini occupazionali che può determinare.
Ora, proprio perché stiamo parlando di “Benessere Organizzativo” e “Sicurezza sul Lavoro”, ben sappiamo, perché lo riscontriamo tutti i gioni dalle nefaste e sempre più frequenti cronache di infortuni e morti sul lavoro, che più la filiera produttiva si frammenta, più quel Benessere e quella Sicurezza vengono pregiudicati.
Sia chiaro, a mio avviso l’apparato normativo volto a favorire la creazione e la permanenza di ambienti di lavoro sicuri è del tutto sufficiente, anche se, naturalmente, esso necessita di una costante revisione, alla luce delle rapide trasformazioni tecnologiche a cui anche il settore dell’lgiene Ambientale è soggetto.
D’altra parte, ciò che abbiamo riscontrato sul campo è che la frammentazione del ciclo produttivo, in parte forzata, prima, dal famigerato art. 177 del Codice degli Appalti – sul quale tutte le O0,SS. di settore hanno dato strenua battaglia, fino a quando non è stato dichiarato illegittimo della Corte Costituzionale con la sentenza n. 218/2021 ed ora dall’art.86 del nuovo Codice degli Appalti, attraverso procedimenti che siano in house providing o di outsoureing, comportano quasi sempre subappalti con gare al massimo ribasso, la cui aggiudicazione è spesso appannaggio di società multiservizi, che fanno riferimento a CCNL diversi da quelli dell’Igiene Ambientale, assolutamente peggiorativi per il personale.
Ad esempio, il CCNL Multiservizi prevede una retribuzione oraria minima pari a circa euro 6,52 (lordi) vs. gli 11 euro circa del CCNL Igiene ambientale.
Quali sono le conseguenze?
• Dumping salariale: disparità di trattamento economico e giuridico a parità di mansioni svolte;
• situazioni di scontento e conflittualità tra il personale, con conseguenti scioperi e agitazioni;
• maggiori difficoltà per i sindacati di gestire il rapporto con le aziende.
In una visione più ampia, le gare al massimo ribasso inducono le aziende aggiudicatarie ad applicare, in maniera estrema, logiche votate al profitto, ovvero al contenimento dei costi.
Di conseguenza si va incontro a: impoverimento della filiera industriale:

• diminuzione della qualità dei servizi resi;
• minore/scarsa attenzione ai temi del Benessere Organizzativo e della Sicurezza sul Lavoro;
• aumento degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali.

Effettivamente, per quanto riguarda la parte che ci tocca più da vicino come 0.S., ovvero il trattamento giuridico ed economico del personale, è molto difficile intervenire “a monte” su questi meccanismi, anche perché il CCNL Igiene Ambientale (ora unificato) e il CCNL Multiservizi (nonchè dei CCNL Cooperative Sociali e Logistica-trasporto merci spedizioni, cosiddetto “facchinaggio”) sono stati ritenuti più volte sovrapponibili da parte degli Organi Giudicanti.

Ciò non di meno, FIADEL presta la dovuta attenzione anche alle ricadute “industriali” del fenomeno, che recano danno non solo ai lavoratori stessi ma anche all’intera cittadinanza. Su questo versante, riteniamo necessaria l’introduzione di parametri più efficienti e stringenti per valutare la qualità complessiva di una azienda intenzionata ad assumere il subappalto, ed altresì che siano esercitati, da parte delle autorità competenti, dei controlli più mirati in corso d’opera.

Altro aspetto su cui bisogna puntare, come Settore, è la valorizzazione e la maggiore responsabilizzazione del ruolo dei rappresentanti sindacali RLS, anche migliorandone e specializzandone la formazione.

La FIADEL rimane fortemente impegnata su questi fronti, mettendo a piena disposizione il proprio bagaglio culturale e di esperienza di tutti gli Organismi, istituzionali e non, ivi compresa, naturalmente, la Fondazione Rubes Triva, affinchè gli obiettivi di ottimizzare il Benessere Organizzativo e la Sicurezza in tutti i posti di lavoro.

Grato per I’attenzione, si porgono distinti ossequi.

Il Segretario Generale FIADEL

FRANCESCO GAROFALO

 

 




ELEZIONI PREVIAMBIENTE 29-30-31 maggio 2023

.

 

ELEZIONI PREVIAMBIENTE

29-30-31 maggio 2023

Download Guida pratica al voto LAVORATORI

.

Carissimi,

vi comunichiamo che, a seguito scadenza del mandato del Consiglio di Amministrazione e del collegio dei Revisori Contabili, successivamente all’approvazione del bilancio 2022 del Fondo Previambiente, la Commissione Elettorale nazionale ha fissato le elezioni nazionali per il rinnovo dell’Assemblea e, successivamente, degli altri Organi del Fondo. Le elezioni nazionali a collegio unico si svolgeranno, on line, nei giorni 29, 30 e 31 maggio 2023. Si voterà su piattaforma web, tramite il sito Previambiente con generazione di un codice OTP. Potranno votare tutti gli aderenti che, alla data del 28 febbraio 2023, non hanno effettuato il riscatto totale della posizione (aderenti attivi). Gli orari delle votazioni on line saranno i seguenti: dalle ore 7,30 del 29 maggio 2023 alle ore 19,00 del 31 maggio 2023 – h.24. Come Segreterie Nazionali, riconfermando con forza la scelta strategica della previdenza complementare, riteniamo fondamentale garantire al meglio tale momento attraverso la più ampia partecipazione al voto di tutti le lavoratrici e i lavoratori iscritti. Eleggere i nostri rappresentanti nell’Assemblea del Fondo Previambiente significa consolidare la nostra identità all’interno degli Organi del Fondo stesso e garantire una gestione stabile e positiva, consapevoli che la partecipazione attiva di tutti gli iscritti e la forte coesione tra le Fonti istitutive sono elementi imprescindibili tra loro. Per questo, come Segreterie Nazionali, come nel passato, abbiamo confermato la scelta politica/sindacale di garantire al massimo la coesione e la solidità del Fondo Previambiente riconfermando una gestione assolutamente unitaria, anche attraverso la presentazione di un’unica lista elettorale composta da rappresentanti – combinati tra loro – delle Organizzazioni sindacali stipulanti. Dopo 25 anni di attività, i risultati positivi sia in termini gestione sia di rendimento del Fondo Previambiente ci dicono che questa è la scelta giusta per tutto il comparto dell’igiene ambientale e per ogni singolo lavoratore dei centomila iscritti. S’invitano, pertanto, tutte le strutture Regionali e Territoriali a mobilitarsi affinché sia garantita la più alta partecipazione al voto. Vi terremo costantemente aggiornati e, eventualmente, per informazioni più dettagliate nel merito dell’elezione è possibile mettersi in contatto con la Commissione Elettorale nazionale, costituita presso il Fondo Previambiente, tramite mail: segreteria@fondopreviambiente.it .

In allegato lista unitaria.

Le Segreterie Nazionali

FP CGIL                  FIT CISL             UILTRASPORTI        FIADEL

Cenciotti     Diamante/Curcio      Odone/Modi        Verzicco

 




Svolta a Roma la prima sessione del Corso di Formazione per Dirigenti Sindacali FIADEL

CORSO DI FORMAZIONE per Dirigenti e QUADRI SINDACALI FIADEL

.

(Foto: F. Garofalo, Segr. Gen. FIADEL/CSA  –  L. Verzicco, Resp.le I.A.  –  Avv. Rossella Vitale )

La prima sessione del Corso di Formazione, tenutasi nella sede provinciale FIADEL/CSA di Roma nei giorni 11/12 maggio, è stata un successo senza precedenti! Oltre 50 Dirigenti e Quadri Sindacali FIADEL hanno partecipato all’evento e sono rimasti estremamente soddisfatti dell’alto livello di professionalità dimostrato.
In particolare, l’esposizione della relatrice, l’Avv. Rossella Vitali, è stata di alto livello, oltre ad essere approfondita e coinvolgente affrontando tutti i risvolti connessi alle tematiche e negoziazione sindacale con una competenza e una padronanza altamente professionale. Inoltre, ha fornito un quadro molto dettagliato di tutte le norme contrattuali pregresse e vigenti, che hanno a che fare col settore dell’igiene ambientale.
I partecipanti hanno espresso grande apprezzamento per l’impeccabile organizzazione dell’evento che ha reso l’esperienza formativa estremamente proficua per i contenuti forniti. Senza dubbio, la prima sessione del Corso di Formazione è stata un’esperienza formativa senza precedenti e tutti i partecipanti hanno appreso grande soddisfazione e grande apprezzamento.

(Foto: Avv. Rossella Vitali ed i Dirigenti e Quadri FIADEL partecipanti al corso di formazione sindacale)




Il cuore di Gennaro Roberto continua a battere nella nostra Federazione

.

.

.Download Comunicato del Segretario Generale

Il cuore di Gennaro Roberto continua a battere nella nostra Federazione

     La profonda costernazione che ha colpito tutti noi che eravamo a Rimini per il Consiglio Nazionale, nell’apprendere la notizia dell’improvvisa quanto tragica scomparsa dell’amico e collega Gennaro Roberto, ci lascia una ferita mai più rimarginabile.
     Lo strazio della moglie Stefania e della figlia Sara, accorse nella notte di giovedì scorso, è diventato anche il nostro, lasciandoci attoniti. L’unica consolazione è che Gennaro ha potuto riprendere la via di casa ad Urgnano, in provincia di Bergamo, nella mattinata di sabato, ed essere accolta dai tanti amici che collaboravano con lui nel Sindacato.
     Sin dai primi anni 2000, Gennaro, partendo dall’Amsa, aveva cominciato con Aldo Tritto un percorso di crescita e consolidamento della nostra Federazione in Lombardia, con la ferma volontà di creare la piena simbiosi fra FIADEL e CSA e di espandere l’organizzazione su tutto il territorio regionale.

      La strada è stata dura e faticosa, ma ricca di soddisfazioni.
     Grazie a lui, ad Aldo e a tutti gli altri dirigenti, da Milano le nostre bandiere sono arrivate a sventolare in tutte le province lombarde, raccogliendo tanti proseliti sia nel settore Igiene Ambientale che in quello degli Enti Locali. Non due anime unite, ma una sola grande anima, che ha saputo conquistare tante adesioni nelle aziende e negli enti.

     Gennaro Roberto era una persona preparata, entusiasta e motivata. Un uomo che sapeva ascoltare e mediare, e anche di fare la voce grossa quando necessario. Requisiti che ne hanno ottimizzato la figura sindacale, come dimostrano i tanti giovani che lui stesso, insieme ad Aldo Tritto, è riuscito a coinvolgere nel corso degli anni, creando una squadra forte, capace di confrontarsi con chiunque.
     Ora lascia un vuoto incolmabile, ma almeno sappiamo che la sua eredità non andrà perduta.
     A nome di tutta le Federazione, rivolgo ai suoi cari e agli amici le più sentite condoglianze e un caldo abbraccio, assicurando alla sua famiglia tutta la mia vicinanza.

Il Segretario Generale

Francesco Garofalo




Comunicato: ODG Attivo Nazionale Unitario 10 novembre 2021 – Settore Igiene Ambientale

.

10 Novembre 2021
Download Comunicato

L’Ordine del giorno dell’Attivo Nazionale Unitario dei quadri e dei delegati del settore igiene ambientale approvato all’unanimità 10 novembre 2021

L’Attivo Nazionale Unitario dei quadri e dei delegati del settore dell’igiene ambientale, riunitosi in call il 10 novembre, dopo un’ampia e attenta discussione ha approvato il prosieguo della mobilitazione a supporto del rinnovo del CCNL dell’Igiene Ambientale.

Il dibattito, oltre a socializzare la straordinaria riuscita dello sciopero dell’8 novembre e i contenuti del rinnovo, ha messo anche al centro le gravi problematicità che potrebbero sopraggiungere con l’approvazione del DL Concorrenza e la revisione del Codice appalti. A tal proposito, l’Attivo unitario sottolinea, con forte preoccupazione, che le deleghe presentate potrebbero smantellare il comparto nelle sue pratiche migliori e danneggiare in particolar modo le aziende pubbliche provocando, conseguentemente, la perdita di posti di lavoro e un feroce dumping contrattuale, come qualcuno senza scrupoli già pratica con il colpevole silenzio di alcuni amministratori locali.

Per il Sindacato, il comparto dei servizi pubblici locali e nello specifico il settore dei servizi ambientali può crescere se in ambito legislativo si approvano misure adatte a sostenere il settore in una logica industriale, anche attraverso il necessario sviluppo impiantistico ottimizzando l’autosufficienza territoriale, con aziende dimensionate per ambiti ottimali. Il settore non può inseguire gli appalti al massimo ribasso, la flessibilità estrema dell’organizzazione del lavoro e la riduzione del costo del lavoro; le associazioni datoriali devono essere chiare e non perseguire lo sciagurato “spezzatino” gestionale.

Occorre, invece, sottoscrivere un sacrosanto rinnovo contrattuale che le lavoratrici e i lavoratori aspettano da 28 mesi, fondamentale per migliorare la qualità del servizio e per tutelare i lavoratori e la loro salute, anche attraverso condizioni di lavoro dignitose e la necessaria redistribuzione del reddito prodotto nel settore sulle retribuzioni di tutti i lavoratori. Conseguentemente, dopo un dibattito molto sentito, il rinnovo del CCNL assume sempre più un ruolo strategico e, pertanto, l’Attivo Nazionale unitario con la partecipazione di quasi 300 delegati rinnova il mandato alle Segreterie Nazionali di perseverare le ragioni dei lavoratori con molta determinazione per raggiungere obbiettivi strategici, come indicati nella Piattaforma sindacale.

LAttivo Nazionale unitario, anche in considerazione della straordinaria riuscita dello sciopero dell’8 novembre, da mandato alle Segreterie Nazionali, a seguito della mail pervenuta dalle Associazioni datoriali, che indica nel giorno 12 novembre la ripresa del confronto, di comprendere le eventuali disponibilità nel merito ma, in caso contrario, di indicare immediatamente una ulteriore iniziativa di sciopero nazionale per il giorno 13 dicembre 2021.

Ovviamente, in considerazione dell’importanza del rinnovo contrattuale anche per le ragioni dette, l’Attivo Nazionale unitario ritiene strategico prevedere per il mese di gennaio una ulteriore azione di sciopero, con una durata fino a 48 ore, e la conseguente interruzione delle relazioni sindacali in ogni azienda. Per ultimo, l’Attivo Nazionale Unitario ritiene strategico coinvolgere nella vertenza tutte le Istituzioni Nazionali e locali e le forze politiche presenti in Parlamento.

  Approvato all’unanimità



Roma 10 novembre 2021




Comunicato: Adesione al 90% , Straordinaria riuscita dello SCIOPERO del settore dei servizi ambientali.

.

Straordinaria riuscita sciopero servizi ambientali

Mobilitazione per il contratto prosegue, 10 novembre attivo unitario

Roma, 8 novembre 2021

Straordinaria riuscita dello sciopero dei lavoratori dei Servizi Ambientali, con un’adesione media che si attesta al 90% ma con punte del 100% in tantissime aziende di tutto il Paese. I circa 100 mila addetti del settore hanno, infatti, incrociato le braccia oggi e partecipato in tanti ai 100 presidi territoriali per rivendicare il diritto al rinnovo di un contratto scaduto da oltre due anni. A darne notizia sono Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel che fanno sapere come, la giornata di oggi, “segna solo una tappa di un percorso che andrà avanti, intensificandosi, nelle prossime ore, a partire dalla giornata di mercoledì 10 novembre quando con l’Attivo nazionale unitario in programma decideremo insieme lo sviluppo di questa mobilitazione”.

Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel puntano il dito contro le associazioni datoriali, Utilitalia per la parte pubblica, Confindustria Cisambiente e Fise/Assoambiente per quella privata, insieme alle tre centrali cooperative, Agci, Confcooperative e Legacoop, “responsabili della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di settore”. Per i sindacati, inoltre, “bisogna rinnovare rapidamente il contratto scaduto a questi lavoratori, soprattutto dopo il servizio svolto nel corso della pandemia”.

Nel merito, respingendo le provocazioni delle parti datoriali, Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel rivendicano: “Il contratto nazionale unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo; rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori; evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori; sviluppo delle norme sul mercato di lavoro e dei processi di formazione continua; miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale; perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti; esigibilità contrattuale della clausola sociale; accordo economico che tenga conto delle percentuali inflattive degli effetti sul costo della vita degli aumenti delle materie prime, che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità legate alle effettive prestazioni”. Con queste rivendicazioni, concludono, “la giornata di oggi è la tappa di un percorso, il nostro impegno proseguirà, intensificandosi, già a partire dalle prossime ore. Abbiamo un solo obiettivo: il rispetto per i lavoratori del diritto al rinnovo del contratto”.

 

.




Comunicato: Sciopero Servizi Ambientali per contratto, lunedì presidi in 100 piazze

Interessati oltre 100 mila addetti, avanti fino a esito positivo vertenza.

Download Volantino

Lunedì 8 novembre è sciopero dei Servizi Ambientali. A incrociare le braccia oltre 100 mila addetti del settore, equamente divisi tra pubblico e privato, per rivendicare il rinnovo di un contratto scaduto da oltre due anni. Un’astensione dal lavoro che riguarderà tutti i turni di lavoro, con inizio nella stessa giornata, con circa 100 presidi unitari in tutti i territori. Una protesta promossa da Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, che puntano il dito contro le associazioni datoriali, Utilitalia per la parte pubblica, Confindustria Cisambiente e Fise/Assoambiente per quella privata, insieme alle tre centrali cooperative, Agci, Confcooperative e Legacoop, “responsabili della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di settore: dopo aver perso tempo lasciando che ben 27 mesi trascorressero dalla scadenza del contratto, hanno poi posto condizioni inaccettabili di fatto mettendoci nelle condizioni di non poter proseguire”.

I sindacati, rigettando le richieste datoriali, rivendicano: “Contratto nazionale unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo; rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori; evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori; sviluppo delle norme sul mercato di lavoro e dei processi di formazione continua; miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale; perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti; esigibilità contrattuale della clausola sociale; accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità”.

Per Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, “riconoscere il diritto al rinnovo del contratto a questi lavoratori, soprattutto dopo il servizio svolto nel corso della pandemia, è doveroso. Ed è ancora più urgente perché riguarda gli addetti di un settore strategico, che sarà valorizzato dagli investimenti europei legati al Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Inoltre, ribadiamo che nei servizi ambientali deve essere applicato solo ed esclusivamente il Ccnl previsto, includendo quindi appalti, subappalti e tutta la filiera. È per queste ragioni, per riconoscere quanto spetta alle lavoratrici e ai lavoratori, che con lo sciopero dell’8 novembre si segnerà il passaggio di una vertenza che andrà avanti finché non raggiungeremo un esito positivo”, concludono Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel.

.

 




Comunicato: Sciopero Servizi Ambientali 8 novembre, tutte le iniziative nei territori

.

.Ecco un elenco in aggiornamento di iniziative

in programma in tutti i territori in occasione

dello sciopero dell’8 novembre dei Servizi Ambientali.

5 Novembre 2021

Download Volantino 100 PRESIDI

 

ABRUZZO

PESCARA – Presidio in piazza Italia dalle ore 10 alle ore 12

BASILICATA

POTENZA – Presidio in piazza Prefettura dalle ore 9
MATERA – Presidio davanti alla Prefettura

CALABRIA

REGGIO CALABRIA – Sit-in davanti alla Prefettura in piazza Italia dalle ore 10 alle ore 12
COSENZA – Sit-in davanti alla Prefettura dalle ore 10 alle ore 12
GIOIA TAURO – Sit-in davanti alla Prefettura dalle ore 10 alle ore 12

CAMPANIA

NAPOLI – Presidio davanti alla Prefettura in piazza del Plebiscito dalle ore 10:30
SALERNO – Presidio in piazza Amendola dalle ore 9:30
BENEVENTO – Presidio presso la Prefettura in Corso Garibaldi dalle ore 11:30

EMILIA ROMAGNA

BOLOGNA – Presidio davanti alla sede Hera via del Frullo 5 a Granarolo dalle ore 7 alle ore 13
PARMA
– Presidio davanti alla sede IREN di Strada Baganzola dalle ore 7 alle ore 13

PIACENZA – Presidio alla sede Iren strada Borgoforte 22 dalle ore 10 alle ore 13
REGGIO EMILIA – Presidio davanti al comune in piazza Prampolini dalle ore 10 alle ore 12
MODENA – Presidio alla sede Hera in via Tirassegno 51 dalle ore 4:15 alle ore 12
CARPI – Presidio alla sede Aimag in via Watt 2 dalle ore 5 alle ore 12
FERRARA – Presidio alla sede Herambiente in via Finati 41/43 dalle ore 10 alle ore 13
RAVENNA – Presidio presso la Prefettura in piazza del Popolo dalle ore 9 alle ore 12
RIMINI – Presidio alla sede Hera in via Consolare 80 dalle ore 7 alle ore 13

LAZIO

ROMA – Presidio davanti alla sede della Prefettura in piazza Santi Apostoli dalle ore 10
VITERBO – Presidio in piazza del Comune dalle ore 10

LIGURIA

GENOVA – Presidio a Palazzo Tursi in via Garibaldi 9 dalle ore 9:30
LA SPEZIA – Presidio sotto la prefettura dalle ore 10 alle ore 12
SAVONA – Presidio davanti alla sede della Prefettura dalle ore 10 alle ore 12

LOMBARDIA

BERGAMO – 9:00/12:00 Prefettura – Via T. Tasso, 8
BRESCIA – 9:00/12:00 Prefettura – Piazza Paolo VI, 29
COMO – 9:00/12:00 Prefettura – Via A. Volta, 50
CREMONA – 5:00/13:00 Linea Gestioni – Via Postumia, 102
CREMA – 5:00/13:00 Linea Gestioni – Via Volta, 3
LECCO – 10:30/12:00 Prefettura – Corso Promessi Sposi, 36
LODI – 9:00/12:00 Prefettura – Corso Umberto I, 40
MANTOVA – 9:00/12:00 – Piazza Martiri di Belfiore
MILANO e TICINO OLONA – 9:00/12:00 Assolombarda – Via Pantano, 9
MONZA – 9:00/12:00 Municipio – Piazza Trento e Trieste
PAVIA – 9:00/12:00 Prefettura – Piazza Guicciardi, 1
VARESE – 9:00/12:00 Prefettura – Piazza Libertà, 1

MARCHE

ANCONA – Presdio davanti alla Prefettura in piazza del Plebiscito dalle ore 10:30 alle ore 12:30
SAN BENEDETTO DEL TRONTO (AP) – Presidio davanti al Comune dalle ore 10:30 alle ore 12:30

MOLISE

CAMPOBASSO – Manifestazione davanti alla Prefettura dalle ore 11:30 alle ore 13:30

PIEMONTE

TORINO – Presidio davanti alla Prefettura in piazza Castello dalle ore 9:30
CUNEO – Presidio in Largo Audifreddi (Piazzetta del Municipio) dalle ore 10:30 alle ore 12:30
ASTI – Presidio davanti alla Prefettura dalle ore 9 alle ore 11

PUGLIA

BARI – Presidio in piazzale della Prefettura dalle ore 10 alle ore 12
TARANTO – Presidio presso la Prefettura dalle ore 10 alle ore 12
LECCE – Presidio presso la Prefettura dalle ore 10 alle ore 12
BRINDISI – Presidio presso la Prefettura dalle ore 10 alle ore 12
BAT – Presidio presso la Prefettura dalle ore 10 alle ore 12
FOGGIA – Presidio presso la Prefettura dalle ore 10 alle ore 12

SARDEGNA

CAGLIARI – Presidio presso la Confindustria in piazzetta Zedda dalle ore 9 alle ore 13

SICILIA

PALERMO – Sit-in davanti alla Prefettura dalle ore 10 alle ore 13
CATANIA – Sit-in davanti alla Prefettura dalle ore 10 alle ore 13
MESSINA – Sit-in davanti alla Prefettura dalle ore 10 alle ore 13
CALTANISSETTA – Sit-in davanti alla Prefettura dalle ore 10:30 alle ore 12:30
SIRACUSA – Sit-in davanti alla Prefettura dalle ore 10 alle ore 13
TRAPANI – Sit-in davanti alla Prefettura dalle ore 10 alle ore 13
CALTAGIRONE – Presidio davanti al Comune dalle ore 10 alle ore 13
AGRIGENTO – Presidi nei comuni

TOSCANA

FIRENZE – Presidio (per l’area vasta Centro) davanti alla sede Alia a Firenze in via Baccio da Montelupo 52 dalle 10 alle 13
SIENA – Presidio (per l’area vasta Sud) davanti alla sede Sei Toscana – Sienambiente in via Simone Martini 57 dalle 10 alle 13
PISA – Presidio (per l’area vasta Costa) davanti alla sede RetiAmbiente in piazza Vittorio Emanuele II 2 alle 10 alle 13

TRENTINO ALTO ADIGE

BOLZANO – Presidio davanti al Commissariato del Governo (Viale Principe Eugenio di Savoia 11 – Bolzano) dalle ore 10.00 alle ore 12.00
TRENTO – Presidio presso la sede della Confindustria in via Degasperi 77 dalle ore 9 alle ore 12

VENETO

VENEZIA – Manifestazione  ore 9.00
TREVISO – Presidio a Cà Sugana (Tv) ore 10/13
VICENZA – Presidio davanti alla sede della Provincia ore 11/13
ROVIGO – Presidio davanti alla Prefettura dalle ore 10 alle ore 12
VERONA – Presidio davanti alla Prefettura dalle ore 10 alle ore 12
PADOVA – Presidio davanti alla Prefettura dalle ore 10 alle ore 12




Comunicato: 8 novembre sciopero servizi ambientali per rinnovo contratto

3 Novembre 2021

Download Volantino

Interessati 100 mila addetti, astensione dal lavoro per intera giornata

Lunedì 8 novembre sarà sciopero generale dei servizi ambientali per l’intera giornata di lavoro: riguarderà tutti i turni di lavoro con inizio nella medesima giornata con presidi unitari in tutti i territori. Interessati oltre 100 mila addetti del settore, equamente divisi tra pubblico e privato, per rivendicare il rinnovo di un contratto scaduto da oltre due anni. A darne notizia sono Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, che puntano il dito contro le associazioni datoriali, Utilitalia per la parte pubblica, Confindustria Cisambiente e Fise/Assoambiente per quella privata, insieme alle tre centrali cooperative, Agci, Confcooperative e Legacoop, “responsabili della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di settore: dopo aver perso tempo lasciando che ben 27 mesi trascorressero dalla scadenza del contratto, hanno poi posto condizioni inaccettabili di fatto mettendoci nelle condizioni di non poter proseguire”.

Le richieste datoriali, rigettate dai sindacati, sono così riassumibili: “Flessibilità estrema sull’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari; ridimensionamento del sistema delle relazioni industriali per privare i lavoratori della rappresentanza e della partecipazione all’interno dell’azienda; precarizzazione dei rapporti di lavoro soprattutto per lavoratori part/time; eliminazione totale del limite massimo dei lavoratori part/time presenti in azienda; il legare la parte economica esclusivamente agli indici inflattivi e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente all’azienda; mancato riconoscimento delle professionalità dei lavoratori addetti agli impianti”.

Contro questa impostazione, Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel rivendicano invece: “Contratto nazionale unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo; rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori; evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori; sviluppo delle norme sul mercato di lavoro e dei processi di formazione continua; miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale; perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti; esigibilità contrattuale della clausola sociale; accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità”.

“Riconoscere il diritto al rinnovo del contratto a questi lavoratori, soprattutto dopo il servizio svolto nel corso della pandemia, è doveroso. Ed è ancora più urgente perché riguarda gli addetti di un settore strategico, che sarà valorizzato dagli investimenti europei legati al Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza. È per queste ragioni, per riconoscere quanto spetta alle lavoratrici e ai lavoratori, che con lo sciopero dell’8 novembre si segnerà il passaggio di una vertenza che andrà avanti finché non raggiungeremo un esito positivo”, concludono Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel.

.




Comunicato: 22 ottobre 2021 – Continua percorso verso sciopero 8 novembre – Comunicato UNITARIO – FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL

.

22 Ottobre 2021

Download Volantino

COMUNICATO UNITARIO FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL

Lo sciopero di tutto il settore dell’igiene ambientale in programma lunedì 8 novembre è oramai prossimo e il lavoro d’informazione sulle ragioni e sugli obiettivi della vertenza procede speditamente negli attivi territoriali e nelle assemblee di tutto il Paese.

In questa situazione di conflitto è indispensabile avere il massimo contatto tra i lavoratori più di quanto quotidianamente accade in ogni azienda, seppur in tempo di pandemia. Occorre comprendere con chiarezza le ragioni dello sciopero ma, soprattutto, le pesanti condizioni che le associazioni datoriali hanno posto al tavolo della trattativa cercando di negare ai lavoratori il confronto su tutte le dinamiche aziendali per peggiorare unilateralmente le condizioni contrattuali per tutti.

Il vero obiettivo, dopo un’iniziale benevolenza nel periodo peggiore della pandemia, non è far crescere il settore – come si legge spesso nei loro documenti – ma è, solamente, tagliare il costo del lavoro ed eliminare la rappresentanza sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici nella quotidianità aziendale.

Ora sta allo sciopero generale del prossimo 8 novembre rimuovere i macigni pretestuosi che sono stati posti davanti al settore, alle 100.000 famiglie che di questo vivono e ai cittadini che ne avranno un danno.

Nel frattempo, in moltissime assemblee, attraverso specifici ordini del giorno o richieste di allargamento dello sciopero ai lavoratori dell’indotto, s’invocano ulteriori giornate di sciopero da proclamare a partire dal primo giorno utile. Ovviamente ogni decisione sarà presa il prossimo 10 novembre nell’attivo nazionale unitario, considerando che lo sciopero proclamato è solo il punto di partenza.

Dobbiamo difendere il settore da chi vuole precarizzare il lavoro, da chi vuole il settore frantumato in migliaia di appalti con l’applicazione dei CCNL “pirata”, da chi vuole per sé solo la parte ricca del ciclo e lasciare al mercato senza regole la parte povera, ancor più impoverita dal mancato rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre 27 mesi.

Vanno intensificate le assemblee e il confronto tra lavoratori per preparare al meglio lo sciopero e la mobilitazione futura, necessaria per salvaguardare le tutele che qualcuno vuole cancellare. Occorre esporre ai Sindaci e alle forze politiche locali le nostre idee per il settore e, in modo esplicito e concreto, raccontare della determinazione e della rabbia dei lavoratori che, quotidianamente, garantiscono il decoro alle nostre comunità, anche in tempi duri per il Paese, seppur senza aumenti economici da anni e senza garanzie sul proprio futuro.

Il giorno dello sciopero non serve rimanere a casa ma occorre partecipare in massa ai tanti presidi unitari provinciali presso i comuni, le prefetture e le aziende e spiegare ai cittadini che i disagi che a loro arrechiamo sono necessari per il futuro di tante lavoratrici e tanti lavoratori e per quello delle città in cui vivono.

 

.




Comunicato: Contratto Servizi Ambientali, SCIOPERO Nazionale Lunedì 8 novembre

.

29 Settembre 2021
Download COMUNICATO SEGRETERIE PER STRUTTURE
Download DICHIARAZIONE SCIOPERO

COMUNICATO UNITARIO FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL

Nella giornata di martedì 28 settembre si sono interrotte le trattative per il rinnovo dei CCNL del comparto dell’igiene ambientale.

Tale decisione è scaturita dalla profonda insoddisfazione per l’andamento del negoziato, sia nel merito che per i tempi che lo stesso sta avendo.

Negli ultimi mesi abbiamo tenacemente provato a sviluppare – anche nel dettaglio – i temi della piattaforma sindacale e i bisogni dei lavoratori affinché si potesse sottoscrivere un rinnovo contrattuale di prospettiva, più coerente con l’indispensabile sviluppo industriale delle aziende, ma soprattutto come necessario strumento rinnovato nelle regole e nelle tutele per lavoratrici e lavoratori.

Le Associazioni datoriali sia pubbliche che private, nonostante il senso di responsabilità mostrato dai lavoratori del comparto durante tutta la fase pandemica, in questi mesi hanno solo mantenuto degli atteggiamenti spesso ondivaghi e con pregiudiziali varie, che hanno poco a che vedere con il rinnovo del CCNL, se non nella logica di abbattimento del costo del lavoro.

Evidentemente, si ha anche la necessità di perdere tempo e di condurre delle battaglie ideologiche senza considerare i reali bisogni delle imprese e dei lavoratori.
Ovviamente, la breve riunione di martedì 28 settembre – nei termini della procedura di legge – si è chiusa con un nulla di fatto e ha sancito la rottura del tavolo delle trattative con il conseguente recapito, alle Associazione datoriali e alla Commissione di Garanzia, della dichiarazione di sciopero per tutte le imprese pubbliche e private, da svolgersi per tutta la giornata di lunedì 8 novembre 2021.

Lo sciopero nazionale sarà per l’intera giornata e riguarderà tutti i turni di lavoro con inizio nella medesima giornata.

La rottura delle trattative, oltre al grave ritardo di 27 mesi di mancato rinnovo, si è consumata – come più volte ricordato – sulle mancate risposte alle istanze presentate dal Sindacato e su delle proposte datoriali che noi riteniamo inaccettabili:

  • Flessibilità estrema sull’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari;
  • Ridimensionamento del sistema delle relazioni industriali per privare i lavoratori della rappresentanza e della partecipazione all’interno dell’azienda;
  • Precarizzare i rapporti di lavoro soprattutto per lavoratori part/time;
  • Eliminare totalmente il limite massimo dei lavoratori part/time presenti in azienda;
  • Parte economica esclusivamente legata agli indici inflattivi e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente all’azienda;
  • Mancato riconoscimento delle professionalità dei lavoratori addetti agli impianti.

La conclusione del rinnovo contrattuale non può prescindere da obiettivi come:

  • CCNL unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo;
  • Rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori;
  • Evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori;
  • Sviluppo delle norme sul mercato di lavoro;
  • Sviluppo dei processi di formazione continua;
  • Miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale;
  • Perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti;
  • Esigibilità contrattuale della clausola sociale;
  • Accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità.

Il Sindacato non torna più indietro, perchè la sfida alla modernizzazione del settore, anche attraverso le risorse dal PNRR, è solo una: ciclo integrato dei rifiuti e crescita dimensionale delle aziende, qualità ambientale a tariffe contenute per i cittadini, economia industriale e nuove tutele contrattuali per lavoratrici e lavoratori in un rinnovato contratto unico del lavoro.

Non vogliamo e non possiamo davvero pensare che il contratto nazionale possa essere immaginato come strumento di precarizzazione e flessibilità senza regole, capace di concorrere solo con delle brutte pratiche che accadono sempre più spesso in alcune aree del Paese.

Non possiamo permettere che si mettano in discussione le tutele per lavoratrici e lavoratori, il sistema di relazioni industriali e la rappresentanza sindacale, che non si condividano strumenti contrattuali per migliorare le condizioni e i carichi di lavoro, ma che si voglia la precarizzazione e lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori come unico modello per competere.

La mobilitazione sarà lunga e dura certi che il rinnovo contrattuale, come sempre, sarà frutto delle idee e della determinazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori.

Il settore dei servizi ambientali sciopera l’8 novembre 2021.




Comunicato: Rinnovo CCNL dei Servizi Ambientali – Rottura delle trattative

.

Download Comunicato

Come purtroppo ampiamente previsto, nella giornata di lunedì 20 settembre, si sono interrotte le trattative per il rinnovo dei CCNL del settore dei Servizi Ambientali.

Le Associazioni datoriali hanno confermato la scarsa volontà e la poca lungimiranza nel concludere il rinnovo del CCNL, necessario per affrontare i cambiamenti che interessano il settore e indispensabile per tutelare al meglio le lavoratrici e i lavoratori.
Avevamo chiesto, come Segreterie Nazionali, risposte chiare e nette dopo quasi 27 mesi dalla scadenza del contratto nazionale ma Utilitalia, Cisambiente/Confindustria, Assoambiente e le Centrali cooperative hanno proiettato la discussione in un tatticismo poco concreto e privo delle necessarie responsabilità.

L’Attivo Nazionale Unitario dei quadri e dei delegati del comparto, riunito in call lo scorso 16 settembre, alla presenza di quasi 300 delegati da ogni parte del Paese, aveva già immaginato di dover attivare un percorso di mobilitazione a supporto del rinnovo del CCNL ma, sicuro del peso dello straordinario sforzo comune messo in campo durante l’emergenza pandemica, aveva sperato che il rinnovo contrattuale potesse essere elemento di forte condivisione tra le aziende e i lavoratori stessi.

In tale prospettiva, aveva dato mandato alle Segreterie Nazionali, in preparazione dell’incontro conclusivo fissato per il 20 settembre, di esplorare senza remore le possibili aperture delle Associazioni datoriali e, in caso di rottura, di aprire la procedura di raffreddamento e conciliazione per lo sciopero, individuando contestualmente tutte le eventuali azioni da intraprendere in caso di atteggiamenti sterili e infruttuosi da parte delle aziende rappresentate al tavolo.

Purtroppo, come detto, la trattativa si è interrotta su elementi che noi riteniamo inaccettabili e, pertanto, inemendabili:
* Stravolgimento dell’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari;
* Cancellazione del sistema delle relazioni industriali;
* Precarizzazione dei rapporti di lavoro;
* Parte economica esclusivamente legata agli indici inflattivi, anche di carattere restitutivo, e alle dinamiche del servizio.

La Piattaforma rappresentata dal Sindacato non può prescindere da obiettivi come:
* CCNL unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo;
* Rafforzamento delle relazioni industriali;
* Evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori;
* Sviluppo delle norme sul mercato di lavoro;
* Sviluppo dei processi di formazione continua;
* Miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale;
* Perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti;
* Esigibilità contrattuale della clausola sociale;
* Accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le indennità.

Non possiamo accettare l’idea che fare impresa avvenga attraverso il taglio dei salari, la precarizzazione del rapporto di lavoro e la flessibilità totale della prestazione lavorativa.
Per il Sindacato il settore deve crescere secondo un modello sostenibile non solo a livello economico ma anche sociale e ambientale, respingendo ogni tentativo di deregolamentazione totale nel nome del libero mercato e della concorrenza sfrenata.

Il comparto dei servizi ambientali corre, suo malgrado, verso lo sciopero generale!

Il tempo è scaduto.




Comunicato: Rinnovo contratto Igiene Ambientale, verso la rottura delle trattative

.

14 Settembre 2021

Comunicato unitario Fp Cgil – Fit Cisl – Uiltrasporti – Fiadel

Seppur evidente ancora prima del periodo feriale, le ultime riunioni del mese di settembre per il rinnovo del CCNL igiene ambientale hanno confermato la scarsa volontà di concludere – da parte delle Associazioni datoriali – il rinnovo del CCNL.
Avevamo chiesto, come Segreterie Nazionali, risposte chiare dopo 26 mesi dalla scadenza del contratto nazionale ma le aziende, rappresentate al tavolo da Utilitalia, Cisambiente/Confindustria, Assoambiente e dalle Centrali cooperative, hanno denigrato il grande senso di responsabilità dei lavoratori nel saper aspettare tempi migliori e il gravoso impegno di tutti gli operatori del comparto soprattutto nel periodo della pandemia.

Lo scorso 28 luglio, l’Attivo Nazionale Unitario dei quadri e dei delegati del comparto, dopo un’ampia e attenta discussione, aveva approvato con generosità il prosieguo del confronto anche nel mese di settembre ma, senza risultati concreti, aveva individuato un percorso di mobilitazione a supporto del rinnovo del CCNL.
Pertanto, come Segreterie Nazionali, in preparazione dell’incontro conclusivo fissato per il prossimo 20 settembre, riteniamo fondamentale convocare con urgenza il 16 settembre l’Attivo Nazionale dei quadri e dei delegati per avere un mandato chiaro – da tutti i delegati e delegate del Paese – sulle azioni da intraprendere in caso di mancata chiusura del rinnovo del CCNL negli appuntamenti fissati.

Come Segreterie Nazionali ribadiamo strategico raggiungere obbiettivi come:
– il mantenimento del CCNL unico che diventi anche il CCNL di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo.
– il rafforzamento del sistema delle relazioni industriali che tenga conto del ruolo delle OO.SS territoriali e delle rappresentanze sindacali unitarie;
– il consolidamento delle norme su salute e sicurezza affinché il settore esca dalla morsa del peggioramento delle condizioni di lavoro;
– il consolidamento delle norme sul mercato di lavoro;
– il rafforzamento della formazione anche attraverso una adeguata rappresentanza sindacale nel confronto sui progetti formativi;
– il miglioramento, in maniera armonica, della classificazione del personale;
– il miglioramento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti di trattamento dei rifiuti;
– l’esigibilità contrattuale anche della clausola sociale ai fini del mantenimento occupazionale;
– il riconoscimento di un accordo economico contrattuale che vada oltre la chiusura del rinnovo precedente e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale.

Da parte delle Associazioni datoriali gli obiettivi sono invece:
– lo smantellamento completo del sistema degli orari contrattuali di lavoro, rendendo flessibile al massimo l’orario di lavoro;
– lo smantellamento completo del sistema delle relazioni industriali, determinando di fatto la cancellazione della contrattazione aziendale;
– l’abbattimento delle tutele previste negli articoli del mercato del lavoro, determinando senza regole – ad esempio – la gestione dell’orario part/time individuale e la percentuale massima dei lavoratori part/time in azienda;
– lo smantellamento del costo del lavoro a partire dall’assoluta mancanza di risposte sul piano economico.

È fin troppo chiaro che, seppur di fronte a una crisi del Paese, si intende semplicemente destrutturare il costo del lavoro, provando a fare impresa solo esclusivamente attraverso il taglio dei salari, la precarizzazione del rapporto di lavoro e la flessibilità totale della prestazione lavorativa.

Noi immaginiamo ancora un settore capace di garantire sviluppo e crescita, affinché si possano tutelare al meglio i lavoratori assicurando, contestualmente, ai cittadini il miglioramento della qualità del servizio a tariffe contenute.
Per il Sindacato il settore può crescere con aziende industriali che abbiano capacità di sviluppo e possibilità di fare investimenti significativi, senza perseguire la sciagurata idea di avere un comparto frantumato in migliaia di piccoli appalti senza nessuna regola.

Per il Sindacato occorre rafforzare le tutele, i diritti e la contrattazione tutta. Peraltro, il contratto collettivo nazionale è uno strumento fondamentale di coesione tra impresa e lavoratori; il suo rinnovo dopo 26 mesi diventa davvero improcrastinabile.

Il tempo sta per scadere.

Le Segreterie Nazionali
FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL




Comunicato Stampa 30 giugno 2021: GRANDE ADESIONE ALLO SCIOPERO PROCLAMATO DA FIADEL – Il Governo adesso deve Intervenire con urgenza sull’art.177 del Codice degli Appalti

 

.

 

Download: Comunicato Stampa

La protesta contro l’art.177 del Codice degli Appalti, che sortirà i suoi deleteri effetti a partire dal 31-12-2021, sollevata da FIADEL  – primo sindacato autonomo a livello nazionale del Settore Igiene Ambientale – ha raccolto, secondo i primi dati pervenuti dalle Segreterie territoriali, adesioni oscillanti fra il 70% e il 90%.

Grande soddisfazione da parte del Segretario Generale Francesco Garofalo, che ha dichiarato: “Grazie alla nostra capillare organizzazione territoriale siamo riusciti a coinvolgere un grandioso numero di lavoratori e lavoratrici occupati nelle aziende appaltatrici del settore Igiene Ambientale, richiamando l’attenzione sulla gravità di un provvedimento che, nel momento in cui entrerà in vigore, metterà a rischio decine di migliaia di posti di lavoro e pregiudicherà la qualità dei servizi resi alla cittadinanza. Ora il Governo deve farsi un esame di coscienza ed ascoltare le grida di allarme del mondo sindacale, per evitare il collasso del sistema della raccolta, dello smaltimento e del riciclo dei rifiuti, che, sarà la conseguenza più immediata dell’esternalizzazione obbligatoria delle attività per almeno l’80%.”

 

.