Comunicato – SCIOPERO Nazionale del comparto Igiene Ambientale – Lunedì 30 maggio 2016 –

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Download Comunicato Segreterie Nazionali 6 maggio 2016

A tutte le lavoratrici e i lavoratori, alle rappresentanze sindacali unitarie e alle strutture sindacali.

 La trattativa per il rinnovo del contratto dell’igiene ambientale, sia per le aziende pubbliche sia per le aziende private, come già ampiamente annunciato, si è bruscamente interrotta per il rifiuto delle due Associazioni datoriali di valorizzare il nuovo contratto collettivo nazionale sul piano dei diritti e delle tutele. Conseguentemente, con il loro atteggiamento, Assoambiente e Utilitalia impongono alle lavoratrici e ai lavoratori il concreto rischio di una progressiva precarizzazione del loro rapporto di lavoro, un peggioramento delle condizioni lavorative e un mancato adeguamento salariale che, da oltre 28 mesi, pesasulla qualità della vita delle famiglie.

Le Segreterie Nazionali, nell’approfondita analisi dei processi legislativi ed economici che stanno investendo il settore ambientale, hanno rafforzato e implementato, nella loro proposta, dopo l’approvazione della piattaforma contrattuale, quel processo d’innovazione del CCNL per renderlo coerente con le dinamiche industriali del settore e più forte sul piano delle tutele.

Il tutto attraverso una complessa e difficile opera di connessione tra gli sviluppi del rinnovo normativo e la necessaria modernizzazione dello stesso CCNL, anche alla luce delle modifiche legislative previste dal Decreto Madia, dal Codice degli Appalti e dall’implementazione dei modelli organizzativi imposti dal “mercato”.

In questa situazione, che si ripropone di conflitto, è indispensabile il massimo contatto con i lavoratori ed è quindi necessario fornire il quadro completo della situazione. È indispensabile spiegare con chiarezza quelle che sono le motivazioni che hanno portato all’interruzione del confronto in entrambi i tavoli contrattuali.

La pesante rottura delle trattative nel merito è articolata su più questioni di seguito confrontate:

Proposte delle Segreterie Nazionali e delle Delegazioni trattanti al tavolo di confronto con Fise/Assoambiente e con Utilitalia

1. Nuovo impianto contrattuale dell’articolo 6, per implementare le tutele e le garanzie occupazionali e contrattuali per i lavoratori nei passaggi di gestione. E’ necessario che l’articolo contenga:

  • la condizione di miglior favore che tuteli, all’atto del passaggio di azienda, il lavoratore in caso di licenziamento illegittimo. Per questo occorre introdurre l’obbligo di reintegra previsto dalla legge 92/2012 e sterilizzare le norme introdotte dal Jobs Act in materia di licenziamento individuale;
  • l’assunzione senza soluzione di continuità dei lavoratori sottoposti al passaggio di gestione tra aziende;
  • l’esigibilità piena delle garanzie dell’articolato contrattuale qui in evidenza;
  • la garanzia occupazionale dei lavoratori in caso di reinternalizzazione dei servizi in appalto.

2. Nuovo impianto contrattuale dell’articolo 7, per implementare le garanzie occupazionali e contrattuali in caso di ristrutturazione aziendale. E’ necessario che l’articolo contenga:

  • l’obbligo di assunzione immediata dei lavoratori aventi diritto come da articolo 6, all’atto del passaggio dei lavoratori tra l’azienda cedente e l’azienda subentrante, prima del confronto,  in caso di ristrutturazione aziendale;
  • l’obbligo di cercare tutte le soluzioni possibili per il mantenimento dei livelli occupazionali.

3. Nuovo impianto contrattuale dell’articolo 8, per implementare le garanzie in caso di esternalizzazione di servizi.  E’ necessario che l’articolo contenga:

  • la valorizzazione concreta della parte tecnica nell’offerta economicamente più vantaggiosa in caso di appalto di servizi;
  • le previsioni contrattuali che prevedano l’obbligo del passaggio di lavoratori tra imprese in appalto;
  • delle più ampie clausole di risoluzione contrattuale per le imprese inadempienti riguardo le violazioni contrattuali anche concernenti il mancato pagamento delle quote destinate alla previdenza complementare;
  • dei maggiori obblighi sulla responsabilità solidale.

4. Evoluzione della classificazione del personale attraverso:

  • l’implementazione della stessa verso le nuove figure professionali;
  • l’ampliamento dell’area spazzamento e raccolta per includere quelle figure professionali oggi fuori dal ciclo produttivo o esternalizzate, in una logica più inclusiva del CCNL;
  • la previsione di nuove figure nell’area amministrativa per una maggiore possibilità di ricollocazione del personale inidoneo;
  • l’implementazione delle quote economiche previste per gli operatori monoperatori addetti alla raccolta;
  • la previsione dei costi per il rinnovo del CQC a carico delle imprese.

5. Nuovo sistema dell’orario di lavoro che contempli le necessarie garanzie a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, attraverso la definizione regolata dei riposi e degli orari complessivi con:

  • l’orario giornaliero – 9 ore massime di lavoro giornaliero, rispetto alle attuali 10 ore, comprendenti l’orario ordinario e l’orario straordinario;
  • l’orario settimanale – 48 ore massime di lavoro giornaliero, rispetto alle attuali 50 ore, comprendenti l’orario ordinario e l’orario straordinario;
  • lo straordinario annuale – 150 ore massime di lavoro straordinario, con la possibilità di elevare il tetto in sede aziendale attraverso la contrattazione aziendale;
  • la previsione nella contrattazione aziendale, in caso di superamento del tetto annuo del monte ore straordinario, attraverso la verifica delle condizioni di salute e sicurezza per chi effettua lavoro aggiuntivo e la valorizzazione delle politiche occupazionali attraverso la previsione di nuove assunzioni;
  • l’inclusione dell’operazione di vestizione dei dispositivi di prevenzione individuali (DPI) nell’effettivo tempo lavoro.

6. Miglioramento del comporto e trattamento per infermità dovuta a malattia:

  • con l’unificazione del comporto lungo con il comporto breve;
  • con l’ampliamento delle tutele per i malati affetti da patologie gravi.

7. Miglioramento degli articoli contrattuali su salute e sicurezza sul lavoro attraverso:

  • la contrattazione delle modalità e dei carichi di lavoro;
  • la maggiore formazione degli RLS;
  • l’implementazione delle norme degli istituti contrattuali;
  • il richiamo più diligente agli obblighi del D.Lgs. 81/2008.

8. Fondo contrattuale di solidarietà:

  • Istituzione del Fondo contrattuale – con la presenza delle istituzioni preposte – per permettere un pensionamento anticipato dei lavoratori in caso inidoneità certificata.

9. Parte riguardante gli aumenti economici contrattuali che comprendano il rinnovo del biennio economico e la revisione di alcune dinamiche economiche previste in piattaforma:

  • 50 euro per il 2014 e il 2015 per il 3° livello A;
  • 130 euro per il triennio 2016/2018 sempre il 3°livello A;

La proposta economica, sopra esposta, comprende anche la valorizzazione dello sviluppo dell’assistenza sanitaria integrativa, della previdenza complementare estesa a tutti i lavoratori, della contrattazione aziendale e del fondo di solidarietà per gli inidonei.

In sintesi, abbiamo riportato le questioni principali proposte dal Sindacato nelle trattative. In successivo momento, dopo la necessaria chiusura di questa parte, andranno concordati dei testi, nel tempo delle cosiddette “code contrattuali”, relativi a tutti gli altri aspetti che in questa fase ancora non sono  stati affrontati (regole sulla rappresentanza, mercato del lavoro, diritto di sciopero ecc).

Posizione di Utilitalia e Assoambiente

Articolo 6:

  • solo Utilitalia – diniego sull’esigibilità e sull’ampliamento contrattuale dello stesso;
  • rifiuto a riconoscere la condizione di miglior favore che tuteli, all’atto dell’avvicendamento tra aziende, il lavoratore in caso di licenziamento illegittimo. Quindi il rifiuto di introdurre l’obbligo di reintegra previsto dalla legge 92/2012;
  • non disponibilità all’assumere senza soluzione di continuità il lavoratore sottoposto all’avvicendamento tra imprese.

Classificazione del personale:

  • solo Assoambiente – unificazione dell’area spazzamento e raccolta con l’area della conduzione per implementare l’utilizzo dei conducenti nelle attività di raccolta;
  • solo Utilitalia – eliminazione del parametro A;
  • ampliamento delle mansioni per i livelli più bassi.

Esternalizzazione dei servizi – articolo 8:

  • solo Utilitalia – ampliamento delle possibilità di esternalizzare i servizi e riduzione della responsabilità solidale.

In sintesi Utilitalia ritiene che gli appalti devono essere liberi da regole e senza troppe  condizioni di tutela sia occupazionali sia contrattuali poiché, secondo l’Associazione datoriale, la libertà d’impresa è assoluta anche rispetto le tutele dei lavoratori stessi.

Sistema degli orari:

  • aumento dell’orario normale settimanale a 38 ore;
  • aumento della flessibilità e dei turni di reperibilità;
  • riduzione delle maggiorazioni del lavoro straordinario e delle altre maggiorazioni contrattuali.

Comporto e trattamento per infermità dovuta a malattia:

  • peggioramento del trattamento economico per le malattie brevi.

Fondo contrattuale di solidarietà:

  • disponibilità di entrambe le Associazioni datoriali a costituire il Fondo.

Parte economica:

Utilitalia non ha formulato nessuna proposta economica al Tavolo delle trattative e Assoambiente, a oggi, prevede fino al 2018 un aumento di 63 euro sul 3° livello A.

In sintesi, è chiara la volontà, da una parte e dall’altra, di non volere concludere il rinnovo contrattuale e di cogliere i presunti vantaggi che la mancata sintesi contrattuale porta alle “casse aziendali” a danno dei lavoratori e dei cittadini.

Ora, è indispensabile rimuovere gli ostacoli pretestuosi che sono stati posti, manifestando in modo chiaro e inequivocabile la contrarietà alle inaccettabili forzature che sono state fatte.

Le posizioni di Assoambiente e di Utilitalia portano a una penalizzazione netta delle condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori, soprattutto in un momento dove il bisogno di maggiori tutele si rende necessario e indispensabile.

Il Sindacato ha fatto una proposta seria che porta a sviluppare il settore in maniera industriale e con punti di grande equilibrio economico che danno forza e prospettiva al comparto, ai lavoratori e alle aziende.

Lo sciopero del prossimo 30 maggio deve essere la risposta forte e assordante a chi pensa ancora che il settore possa essere precarizzato (magari sfruttando la parte peggiore del Jobs Act), impoverito e reso inerme di fronte alle logiche della finanza e finanche agli assurdi pregiudizi antisindacali o, peggio ancora, all’idea che il lavoro alla fine è solo merce di scambio.

Nei prossimi giorni bisogna impegnarsi negli attivi regionali unitari e nelle centinaia di assemblee per preparare al meglio lo sciopero e i presidi regionali (la decisione del luogo del presidio è in capo alle strutture regionali) affinché il confronto investa anche la Politica e i cittadini.

Per questo, è necessario confrontarsi con i Sindaci e le forze politiche locali, parlando del nostro progetto e, in modo esplicito e concreto, raccontando la determinazione e la rabbia dei lavoratori –  che  quotidianamente garantiscono decoro e tutela ambientale – senza aumenti economici da anni e senza garanzie sul proprio futuro.

Comunque, come sempre, sta solo a noi affrontare le sfide del futuro. Avremmo preferito farlo insieme alle imprese ma, evidentemente, in questa momento non hanno il necessario coraggio.

Fraterni saluti

Le Segreterie Nazionali

FP CGIL                                      FIT CISL                            UILTRASPORTI                         FIADEL

Calendario Attivi Regionali Unitari

 

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Lazio 10 maggio
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